" Come reti di pensiero, estendibili all’infinito, le opere del duo artistico Adinolfi Cicala animano lo spazio con forme geometriche e flussi multicolore creando una vivacità compositiva che è insieme sintesi tra architettura e scultura, tra astrattismo e realtà.Si tratta di opere caratterizzate da una forte volumetria spaziale che nascondono dietro e dentro la superfice rigorosa, un divertissement di giustapposizioni e inserti materici, che deriva da una precisa manualità unita ad una fantasia di intenti, non immediatamente tangibili, tutti da decifrare attraverso una decodificazione libera e scevra da qualsivoglia implicazione didascalica".
Valentina Rippa("Verso l'invisibile" - dal catalogo della mostra "VERSO")
"La visione delle opere, che a seconda del punto di vista mostrano aspetti ed elementi differenti, ci pone di fronte a suadenti trappole visive che ci obbligano a rinunciare a semplici definizioni e ad immergerci nella complessità a volte contraddittoria del nostro essere."
Luca Sorbo ("La mostra Verso del duo artistico Adinolfi- Cicala al PAN"/sudnotizie.com )
photo Antonio Mocciola
Marco Adinolfi - Napoli 1973
Artista visivo multidisciplinare, partecipa da oltre vent’anni con opere di pittura, scultura, installazioni e poesie surreali a mostre nazionali e internazionali.
Vincitore di diversi premi sia nell' ambito della pittura che della scultura, ha collaborato come artista e direttore artistico con gallerie e spazi espositivi della sua città.
Nel 2002 è stato uno dei primi artisti visivi a proporre una mostra d’arte contemporanea all’interno della rassegna “Maggio dei Monumenti” realizzando una personale di pittura e scultura e una grande installazione nello storico Palazzo Carafa di Maddanoni.
Da molti anni lavora sul concetto di “Identità e Appartenenza” e, attraverso il ciclo “MonoLogo” inaugurato nel 2011 alla Pica Gallery di Napoli con grande successo di pubblico e di critica, racconta le contraddizioni della sua terra, la Campania, tra “realtà e luogo comune”.
Dal 2021, una sua installazione scultorea, “La forma del tempo “ispirata all’omonimo testo di George Kubler, è esposta permanentemente nella Sala Consiliare dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, nel Castello Mediceo di Ottaviano.
Di lui hanno parlato giornali e riviste nazionali e di settore come Flash Art, Artribune, Exibart, Il Giornale dell’Arte, La Repubblica, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino.
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Massimo Cicala – Wuppertal (D) 1976
Architetto e artista visivo, ha un percorso formativo segnato da due grandi passioni, l’arte e la progettazione architettonica.
Dopo studi artistici e la laurea in Architettura conseguita presso l’Università Federico II di Napoli, ha lavorato presso lo studio Corvino+Multari di Milano e lo studio “Zero5” di Napoli, per poi intraprendere la libera professione.
Ha partecipato a concorsi di Architettura e Design con menzioni e pubblicazione dei progetti.
Nel 2005 è vincitore di una borsa di studio presso L’Istituto degli Studi Filosofici di Napoli con il tema < La città Sostenibile- Crisi di identità delle “nuove” metropoli >.
Ha esposto disegni a china e matita in una personale dal titolo “Fulmicotonica” sul tema dell’incomunicabilità, ispirata al cinema di Antonioni, mostra proseguita nel 2014 con lavori ad Olio su tavola dal titolo “Riflesso, Colore”.